Recensione american gangster
Recensione a cura di matteoscarface
New York City, 1970
La città cambia, chiudono le botteghe, aprono i Fast Food, chiudono gli antichi negozi, aprono i centri commerciali.
Cambiano le persone, e cambia anche il modo di fare soldi illegalmente. La criminalità si aggiorna, si adegua. La mafia italiana si appresta per la prima volta a diffondere enormi quantitativi di sostanze stupefacenti su larga scala, i Padrini vorrebbero un commercio su scala nazionale, se non mondiale, vorrebbero che la loro droga venisse inalata, iniettata, fumata sulla West Coast come sulla East Coast.
E soprattutto introdurre la sostanza più potente, quella da cui, una volta che il cliente è entrato, non può più uscire, l'eroina. Venderla negli Stati Uniti è però un problema, ci sono i marsigliesi della French Connection che occupano una fetta di mercato e ci sono gli sbirri, quelli onesti e quelli corrotti, e anche loro vogliono la loro fetta, chi in un modo chi in un altro.
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