Recensione il buio nell'anima
Recensione a cura di Laura Ciranna (voto: 7,5)
"Poiché non potevo fermarmi per la morte, essa benigna si fermò per me.
Il cocchio conteneva noi due sole e l'immortalità".
Emily Dickinson
Erika Bain (Jodie Foster), borsa in spalla e microfono alla mano girovaga per la città di New York. Come un segugio fiuta piste fatte di suoni, si perde fra le ombre dei miti passati e delle piccole vite di tutti i giorni.
Nostalgica e pensosa, ascolta le tracce lasciate da milioni di abitanti senza nome, segue le scie rumorose dei vagoni della metropolitana. Indugia assorta per i percorsi che furono di Poe, Sid Vicious, o dei sogni di carta come la piccola Eloise, il suo gatto ed una tartaruga ghiotta d'uva passa.
Cammina per le strade e semplicemente ce le racconta.
Le cose, i sentimenti, le sensazioni più grandi e profonde non hanno bisogno di essere proclamate a gran voce, si vivono silenziosamente, perciò la vita, la morte, la paura sono mute. Per cui, nel suo programma radiofonico descrive suadente il proprio vagabondare, il rimbalzare di una pallina da tennis, i propri paesaggi interiori colmati dal fluire della vita metropolitana.
Ama la sua città, ne ama la quieta indifferenza degli abitanti, l'artificiosa affettazione dei numi d'avanguardia, la burbera spontaneità della sua vicina di casa, ma soprattutto Erika Bain ama il suo uomo: David.
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