Recensione tideland - il mondo capovolto
Recensione a cura di ferro84 (voto: 8,0)
Molti sostengono che i sogni vivano solo nella nostra fantasia, ma alcuni registi riescono a trasformarli in realtà.
Fra questi c'è sicuramente Terry Gillam che, dopo aver confezionato una serie di flop con film eccessivi e spesso sconclusionati come "I fratelli Grimm", torna dietro la macchina da presa con un'opera che ben riassume tutte le tematiche che hanno reso grande il suo modo di fare cinema.
Tratto dall'omonimo romanzo di Mitch Cullin, che anni prima aveva mandato una copia del suo lavoro proprio al regista inglese, "Tideland" è rimasto nascosto in un cassetto fin quando, quasi per caso, è stato riscoperto e trasformato in film.
Per Gillam questo rappresenta un ritorno alle origini, realizzato con piccola produzione indipendente che gli ha permesso dare libero sfogo alla sua abilità visionaria.
La storia è incentrata su Jeliza-Rose, una bambina di dieci anni che, dopo la morte della madre per overdose, scappa con il padre tossicodipendente in una casa in campagna.
Jeliza evade dalla sua triste realtà con il sogno e la fantasia, proiettandosi in un universo parallelo popolato di streghe, bambole ed animali parlanti.
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