Recensione il settimo sigillo
Recensione a cura di Giordano Biagio (voto: 10,0)
"Il settimo sigillo", uscito nel 1956, è unanimemente riconosciuto da pubblico e critica come uno dei film più coinvolgenti e celebri degli anni cinquanta, una vera e propria icona del pensiero di un'epoca.
Il film di Bergman, infatti, nonostante la sua vocazione artistica ed autoriale, ha goduto di uno straordinario successo di pubblico, superando a pieni voti anche il giudizio dei media, sempre attenti al primo impatto che un film ha con gli spettatori. Sia la stampa occidentale che le maggiori reti televisive lo hanno quindi sostenuto a più riprese promuovendone per molto tempo la visione in luoghi di tradizione laica e religiosa.
Il cavaliere Antonius Block, di ritorno nella propria terra dalle crociate, trova ad attenderlo la Morte. Riuscirà a ritardare il proprio ineluttabile destino impegnandola in un'estenuante partita a scacchi, che nessuno dei due può permettersi di perdere; il tutto sullo sfondo di una Svezia martoriata dalla peste e dalla superstizione.
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