Recensione afterville - the movie
Recensione a cura di fabrizio dividi
"Afterville" è un mediometraggio (27 min.) ambientato a Torino nel 2058, in un futuro dominato da gadget modernissimi, caratterizzato da una cultura decadente e da un dignitoso fatalismo tipicamente "sabaudo" e del tutto credibile nelle sue contraddizioni.
Il film racconta gli ultimi (?) giorni del capoluogo subalpino, che conserva il suo fascino architettonico pur avendo subito qualche decennio prima una invasione di astronavi aliene incastonatesi nello skyline cittadino e perfettamente metabolizzate dal tessuto urbano e sociale.
Ed ecco che quello che nei primi tempi era stato vissuto con paura, ora diventa normalità e il consumismo si impadronisce di queste "Rocce" costruendo loro attorno supermercati, loghi e prodotti griffati.
Uno scienziato (interpretato dal guru del Cyberpunk Bruce Sterling) crede di aver decifrato i messaggi che queste enormi macchine esobiologiche trasmettono in codice e fissa con precisione la data in cui "qualcosa" accadrà, ed ecco che i 50 anni che restano diventano per ognuno un lasso di tempo da vivere a modo proprio.
I torinesi intervistati da un onnipresente canale satellitare che detta i tempi della realtà quotidiana accettano il loro destino, chi con ironia (il segno distintivo degli ottimisti sono due dita incrociate) e chi con pacata rassegnazione, passando il tempo a casa o in locali a luce rossa con tanto di lap-dance in ologramma in una futuribile caffetteria della Mole Antonelliana. C'è anche spazio per ritrovare un amore o per rinsaldare un'amicizia ma ogni storia viene subordinata alla maestosa presenza delle grandi Rocce.
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