Recensione gomorra
Recensione a cura di ferro84 (voto: 9,0)
E' comunemente attribuita all'intellettuale Vincenzo Cuoco una considerazione sul nascente Regno di Napoli secondo la quale "[...]sbaglia chi considera come la nazione napoletana, in realtà sono due: distinte tra loro due secoli e due gradi di clima... la prima non vede la seconda perché ha lo sguardo rivolto a Londra o Parigi [...]"
Cosa resta oggi della "nazione napoletana" descritta da un lungimirante Cuoco? Soffocata da cumuli di immondizia in fiamme, avvelenata fin nel ventre della sua terra, assoggettata ad una modernità che le ha corrotto l'animo, la Napoli di oggi sembra avere conosciuto solo gli effetti negativi della modernità, del benessere e della democrazia.
Eppure immutabile nelle sue contraddizioni, la Napoli di questi anni sta mostrando un volto inedito, la cui spietatezza e crudeltà non risulta più essere inquadrabile in una semplice analisi storica- sociologica.
Come Cuoco a suo tempo accusò una parte di Napoli di non avere il coraggio di guardare in faccia i suoi mali, oggi Saviano con il suo romanzo-verità "Gomorra" si rivolge all'Italia, troppo presa dalle sue magagne politiche, da non rendersi conto della deriva economica e sociale di parte del suo territorio.
Venduto in più di un milione di copie e tradotto in 33 lingue, "Gomorra" è stato il fenomeno editoriale degli ultimi anni, un libro scritto in perfetto equilibrio tra romanzo e reportage giornalistico.
Il merito di Saviano è quello di presentarci una camorra inedita, più vicino al mondo della finanza e dell'imprenditoria; un'evoluzione del fenomeno malavitoso, sempre più pericoloso e soprattutto non più confinato alle regioni meridionali.
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