giovedì 29 maggio 2008

Recensione SETA

Recensione seta




Regia di François Girard con Keira Knightley, Michael Pitt, Koji Yakusho, Alfred Molina, Mark Rendall, Sei Ashina, Leslie Csuth

Recensione a cura di Zero00

Hervè Joncour (Michael Pitt), figlio del sindaco di Lavilledieu, paesino francese non meglio identificato, si innamora e sposa Hèléne Fouquet (Keira Knightley). Abbandonate le aspirazioni militari (non tanto sue quanto del padre), si improvviserà commerciante di bachi da seta, spinto soprattutto dalle parole e delle idee dello strano Baldabiou (Alfred Molina), proprietario di tutte le filerie del paese.
Quando un'epidemia attaccherà i maggiori allevamenti europei e africani, Joncour sarà costretto a spingersi fin nello sconosciuto Giappone pur di procurarsi bachi da seta sani, ma di contrabbando.
Sarà proprio in Giappone che la vita del giovane Hervè verrà sconvolta perchè sarà lì che conoscerà Hara Key (Kôji Yakusho), signorotto di un villaggio, e la sua conturbante geisha, di cui si invaghirà perdutamente.

Presentato in anteprima alla Festa Internazionale del Cinema di Roma, "Seta" suscitò diverse aspettative, più o meno cospiscue.
Diretto dal semi sconosciuto François Girard ("Il Violino Rosso", "Peter Gabriel. Secret Word Live", "Trentadue Piccoli Film su Glenn Gould") e con quella faccia da "Dawson's Creek" di Michael Pitt ("Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa", "The Dremers", "Last Days") nel ruolo del protagonista, il film si è rivelato un lento e soporiforo prodotto perfettamente confezionato ma che nulla aggiunge (o semmai toglie) al romanzo breve da cui è stato tratto.
Ed è in effetti difficile che un lungometraggio possa rivelarsi bello tanto quanto il romanzo da cui viene ispirato. Se poi quel romanzo è un piccolo capolavoro come "Seta" (edito da Rizzoli, nel 1996) di Alessandro Baricco, allora il confronto è sicuramente impari. Baricco ha un modo di scrivere avvolgente e naturale, ed è in grado di dosare ironia e poesia, amalgamando perfettamente le due cose a quel pizzico di erotismo che non guasta mai. La leggenda vuole che abbia scritto Seta di getto e che, in un secondo momento, abbia tolto le parti in eccesso, smussando il suo lavoro come uno scultore con lo scalpello la sua creatura di marmo.

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