Recensione adventureland
Recensione a cura di pompiere (voto: 7,5)
Jesse Eisenberg è uno a cui piace guardare al passato, benchè solo venticinquenne. Come già accadutogli in occasione de "Il calamaro e la balena" (che si svolgeva nel 1986 nel quartiere di Park Slope, a Brooklyn) anche con "Adventureland" l'orologio del tempo torna indietro al 1987. Qui James (ruolo affidato proprio al sempre più interessante e incisivo Eisenberg), durante la festa scolastica di fine semestre, viene abbandonato da una "squinzia" con la quale stava insieme da ben undici giorni, scopre che il padre ha avuto un ridimensionamento economico e non può più permettersi di sborsare ulteriori soldini che sarebbero serviti a pagare un viaggio come premio del diploma ottenuto.
Serve denaro per le prospettive universitarie del ragazzo, così romantico e pure bravo sui banchi di scuola: si trova più a suo agio con l'arte rinascimentale che non con i lavori manuali. Suo malgrado diventerà, per una stagione, l'addetto ai giochi nel parco dei divertimenti estivi di Adventureland, a Pittsburgh. Un lavoro regalato al primo pigro e patetico baccalà che si offre volontario. Anche se, come scoprirà James, sarà decisivo per forgiare il suo carattere.
Finalmente un film che parla di crisi economica (anche se non è quella attuale) e lo fa all'interno di una commedia avvalendosi di uno spirito divertito e leggero. Sottotraccia arrivano delle battute al vetriolo sullo sfruttamento del lavoro minorile e le precarie condizioni impiegatizie anche in luoghi che dovrebbero essere all'apparenza "fighi" o quantomeno divertenti. Ironia della sorte vuole che il film non si svolga ai nostri giorni perché sarebbe stato uno spunto al quale aggrapparsi per poter allargare l'indagine narrativa.
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