venerdì 10 luglio 2009

Recensione SONATINE

Recensione sonatine




Regia di Takeshi Kitano con Takeshi Kitano, Aya Kokumai, Tetsu Watanabe, Ren Osugi, Tonbo Zushi, Kenichi Yajima

Recensione a cura di ele*noir (voto: 8,5)

Per fortuna, presto o tardi, ci si accorge comunque delle opere che hanno un valore. Takeshi Kitano alla fine riesce a raggiungere l'attenzione meritata proprio grazie a "Sonatine". Una rilevanza ancora debole, perché dobbiamo aspettare "Hana-bi" per vederne sbocciare la considerazione, ma è pur sempre un inizio. "Sonatine" non ha riscontro in patria e approda timidamente in alcuni piccoli teatri francesi in cui la proiezione di avvale quasi esclusivamente di un pubblico del ramo, finché l'editore Jean-Pierre Dionnet non si danna l'anima per cercare di far notare Kitano e le sue opere. Alla fine "Sonatine" riesce comunque a raggiungere gli ambienti consoni, presentato al Festival di Cannes nella sezione "Un certain regard" e al Festival du Film Policier de Cognac nel 1995, ma soprattutto al Festival Internazionale del Cinema di Taormina nel 1993, scoperto dal direttore Enrico Ghezzi, dove vince.

Murakawa è uno yakuza stanco di volerlo essere. Il boss ordina a lui e ai suoi uomini di andare nella distante isola di Okinawa a sedare una rivalità tra gang. Il compito è semplice e sembra poter essere tranquillo. Murakawa però capisce presto di essere stato messo al bando perché scomodo ai suoi superiori per la ricchezza e il potere accumulati e, percependo un'esecuzione a breve, decide di attendere la fine placidamente.

[...]

Leggi la recensione completa del film SONATINE su filmscoop.it

Nessun commento: