martedì 14 luglio 2009

Recensione CRANK

Recensione crank




Regia di Mark Neveldine, Brian Taylor con Jason Statham, Amy Smart, Jose Pablo Cantillo, Dwight Yoakam, Carlos Sanz, Reno Wilson

Recensione a cura di Anna Maria Pelella

Chev Chelios è un killer professionista, Eve la sua bella nuovissima fidanzata che se scoprisse le sue attività si affretterebbe a diventare ex. Chev ha una sola possibilità, smettere. Ma Ricky Verona non è d'accordo e trova un modo assai originale di ribadire il suo punto di vista. Un modo sottile di quelli che entrano nelle vene, e si piantano nel cuore. L'epinefrina è l'antidoto mentre l'adrenalina scandisce il tempo rimasto, e riempie i vuoti che possono esser mortali.

Opera prima di due pubblicitari che alla fine girano un serratissimo clip, questo "Crank" è davvero interessante. Veloce, cattivo e niente affatto rassicurante, più che altro è un film che deve molto alla fotografia ed alla velocità con cui ci prende fin dal primo fotogramma. L'ambientazione patinata aggiunge un tocco surreale alla folle sceneggiatura, che si svolge come un tutto unico, dal risveglio del protagonista fino all'epilogo prevedibile, certo ma rinviato con gli stratagemmi peggiori che si possano immaginare. Chev deve restare sveglio e attivo per sfuggire alla morte, una metafora neanche tanto sottile a pensarci, ma che ci rende complici nella frenesia del racconto, ci fa battere il cuore come sotto un'iniezione al confronto della quale quella di adrenalina in "Pulp Fiction" sembra camomilla. Ci sono tutti gli elementi per un action ma non è solo quello che alla fine avremo visto. Siamo più dalle parti di un "Fuori Orario" post "Pulp Fiction", appunto.

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