Recensione in viaggio con una rock star
Recensione a cura di pompiere (voto: 2,0)
Aldous Snow (Russell Brand) canta "African child". Palandrana mistica bianca e pantalone dorato attillato, passeggia in una zona di guerriglia scavalcando cadaveri e partorendo bambini di colore. Istrionica e provocatoria rock star internazionale, è un ragazzo (poco) cresciuto, inconsapevole e ignorante. Non sa dove si trovino il Ruanda o lo Zimbabwe. E nemmeno la fidanzata, Jackie Q, sembra un fulmine di guerra: una cretina sciroccata che segue il cantante per mettere in mostra il suo fisico, ambedue sboccati, tutti droga, sesso e rockettino. L'ultimo album di Aldous è massacrato dalla critica, vende pochissime copie e costringe il "fenomeno" a tre anni di oscuramento. Aaron Green (Jonah Hill) è il giovanottone che gli salverà in qualche modo la vita.
Gli artisti sono le persone più false e sfuggenti sulla faccia della terra. Le battute di "In viaggio con una rock star" non sono da meno: a loro scappano spesso riferimenti ipocritamente avanguardisti sugli atti sessuali, sui genitali, viscidi sessocentrismi sparsi a piene mani, cazzi duri o mosci a seconda delle necessità. "Ti sto fottendo il cervello", "Spero col preservativo, perché ho la mente malata", è uno degli apici dello scritto.
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