lunedì 9 gennaio 2012

Recensione INDUSTRIAL SYMPHONY NO. 1

Recensione industrial symphony no. 1




Regia di David Lynch con Laura Dern, Nicolas Cage, Julee Cruise

Recensione a cura di elio91 (voto: 7,5)

Le "sinfonie industriali" di David Lynch risalgono alla giovinezza del cineasta, quando non ancora regista dipingeva dipinti surreali chiamati appunto ""Industrial Symphony". Questo suo lavoro particolare datato 1989 (anno d'oro che coincide anche con il progetto per la tv "Twin Peaks") è una installazione artistica e musicale che nasce proprio dall'immaginario di Lynch e dalle musiche di Angelo Badalamenti.
I due vengono difatti chiamati dalla Brooklyn Academy of Music di New York, che produce annualmente un festival dedicato a performance di musica sperimentale, per creare qualcosa come apertura dell'anno musicale. Pur ricevendo l'invito, sia Lynch che il suo fido compositore di fiducia hanno appena due settimane per costruire il tutto. Tralasciando le innumerevoli prove che comportano innumerevoli problemi, il risultato finale è ottimo: duemila persona in due serate si sono goduti uno spettacolo di puro sogno lynchiano, che come tutti i sogni è fatto di frammenti spaziali ed eterei di non facile lettura...

Partiamo dall'inizio, in cui vediamo i due protagonisti di "Cuore selvaggio" recitare una conversazione telefonica tipica, di quelle smielate che preannunciano la rottura tra due innamorati. Da questo momento in poi, da quando il telefono viene abbassato e l'immagine sfuma sul palco, si passa al Sogno di un Cuore che da Selvaggio è divenuto Spezzato.
È un inferno industriale, appunto, in cui all'interno del buio si muovono forme indistinte ed inquietanti e una musica ora sensuale, ora dolce ma sempre ai confini di un altro universo regala sprazzi di luce e altri di puro incubo. Julee Cruise è la cantante, un angelo che è il sogno stesso del Cuore Spezzato Laura Dern, e che come tale continua a cantare col suo tono celestiale di speranze e di un amore che non deve andarsene via. E se inizialmente è piantata con i piedi per terra, sin dalla seconda canzone sarà l'aria il suo elemento dove volteggia mentre sotto di lei si agitano forme strane, nani che provengono direttamente da Twin Peaks e che segano alberi, un cervo scuoiato che prende vita quando Julee Cruise, con un urlo improvviso, cade e si schianta al suolo lasciando frastornato lo spettatore.
Come un demonio reincarnato la girandola diviene infernale, questa sorta di diavolo si muove barcollando per poi sparire ancora quando ricompare, nuovamente, il Sogno del cuore spezzato in un bagagliaio della macchina, pronta a cantare "Rockin' Back Inside My Heart"... e per poi lentamente fluire via, ancora sospesa nell'aria, invocando all'amore di non andare via, tra feti di bambolotti sospesi come lei in un limbo senza uscita, nell'incubo di un amore finito.

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