lunedì 6 febbraio 2006

Recensione MOULIN ROUGE

Recensione moulin rouge




Regia di Baz Luhrmann con John Leguizamo, Nicole Kidman, Ewan McGregor, Jim Broadbent, Richard Roxburgh

Recensione a cura di barbara

Questo film è un grande omaggio alla tradizione teatrale e al melodramma, ai quali si ispira in tutti i suoi aspetti.
La trama, ad esempio, è un misto tra "Bohème" e "Dama delle Camelie"; il genere è il musical, figlio moderno dell'avanspettacolo e della rivista; la messa in scena è fatta tutta in interni con straordinarie scenografie simili alle quinte di una rappresentazione teatrale.
Fin dai primi fotogrammi c'è un direttore d'orchestra che, dopo aver fatto accordare gli strumenti ai suoi musicisti, dà il via allo spettacolo, il sipario si alza e ci troviamo catapultati nella Parigi di fine ottocento, dove ha luogo la storia d'amore tra Cristian, scrittore squattrinato e Satine, ambita cortigiana.

Come nella tradizione operistica i due si amano di un amore intralciato dalla gelosia, dal rivale potente e crudele, dalla tisi (malattia che ha falciato una generazione di eroine romantiche).
Ma è il teatro, come dicevo, il grande protagonista.
Satine sogna di "volare via" dalla sua vita di cortigiana per diventare una grande attrice come Sara Bernard. Ziedler, il suo protettore, mette in gioco tutto pur di trasformare il "Moulin Rouge" da bordello in teatro.
La rappresentazione che metteranno in scena, lo "Spettacolo Spettacolare", sarà il fine ultimo e supremo per ogni personaggio fatta forse eccezione per Cristian -l'ideatore- che si ritroverà, ad un certo punto, ad esserne prima prigioniero e poi escluso. Cristian cercherà di opporsi alla logica de "lo spettacolo deve continuare", ma lo spettacolo non potrà essere fermato in nessun modo. Cristian sarà picchiato e cacciato, e potrà ricongiungersi alla donna amata solo tornando dentro la messa in scena. Il loro dialogo chiarificatore avverrà attraverso le battute -o meglio la canzone (è pur sempre un musical!)- che avrebbero dovuto pronunciare i loro personaggi, sulla scena, di fronte al pubblico.

[...]

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