Recensione interceptor - il guerriero della strada
Recensione a cura di peter-ray (voto: 9,5)
Dopo l'inaspettato successo conseguito con "Interceptor ? Mad Max", che lanciò Mel Gibson nel mondo del cinema aprendogli la strada verso la notorietà, il regista George Miller nel 1981 decise di realizzarne il sequel.
Anche se si tratta del secondo capitolo di una trilogia, "Interceptor ? Il Guerriero della strada" può essere visto tranquillamente come film a se stante; l'inserimento di una breve introduzione, caratterizzata dalla voce di un narratore che racconta gli avvenimenti del primo episodio, lascia infatti allo spettatore la facoltà di seguire il film senza necessariamente aver visto il primo capitolo.
Tale narrazione descrive un futuro in cui le continue guerre hanno devastato l'intero pianeta riducendolo ad un immenso deserto. Le potenti tecnologie costruite dall'uomo, ridotte ormai in rottami, non hanno più alcun valore; siccità e carestia, protagoniste di uno scenario apocalittico post-atomico, hanno ridotto l'uomo a cibarsi di carne umana per sopravvivere. Max, guerriero solitario introdotto nel film come un mercenario senza scrupoli, si muove a bordo di una potente macchina alla perenne ricerca di benzina.
Si avverte il lettore che la recensione di qui in avanti contiene spoiler; si suggerisce di interrompere la lettura qualora non si sia visto il film.
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