Recensione x-files: voglio crederci
Recensione a cura di Terrygilliam (voto: 3,0)
Nel West Virginia l'FBI sta indagando su una serie di misteriose sparizioni. Un ex prete pedofilo (Bill Connelly) ha delle strane visioni che portano gli agenti federali a ritrovare qualche pezzo di corpo umano dei desaparecidos in questione, sepolti qua e la sotto sconfinati campi di neve.
La natura paranormale dei ritrovamenti lascia pensare ad un vero e proprio x-file; i federali si mettono quindi prontamente in contatto con l'ex agente speciale Dana Scully (Gillian Anderson), chiedendole di convincere anche il suo ex partner Fox Mulder (David Duchovny), che nel frattempo vive nascosto ed isolato dalla società, a tornare in via straordinaria nell'FBI per indagare e risolvere il caso.
Detto, fatto: Scully riesce a convincere l'eremita Mulder, abbacchiato e deluso dalla vita, a tagliarsi la barba alla Mesner ed a tornare al lavoro.
Quello che segue è uno dei thriller più scontati e scadenti della storia del cinema.
A quasi dieci anni di distanza dalla fine di una delle serie più amate degli anni Novanta arriva un nuovo episodio per il grande schermo, che nei mesi precedenti la sua uscita aveva suscitato una febbrile attesa da parte dei vecchi fan e delle nuove generazioni incuriosite; imponenti in tal senso le misure di sicurezza prese da Chris Carter per non far trapelare alcunché della storia fuori dal set.
Tanta e tale attesa è stata però frustrata da film oggettivamente lungo, noioso ed a tratti irritante, dato che metà della pellicola presenta Mulder e Scully persi in dialoghi interminabili ed ossessivamente ripetitivi. È lampante la scarsità di fondi e mezzi, evidenziata dal risultato finale dell'opera, ed a risentirne maggiormente è il ritmo, troppo lento e macchinoso per un thriller.
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