giovedì 16 ottobre 2008

Recensione RACHEL STA PER SPOSARSI

Recensione rachel sta per sposarsi




Regia di Jonathan Demme con Anne Hathaway, Rosemarie DeWitt, Mather Zickel, Bill Irwin, Anna Deavere Smith, Anisa George

Recensione a cura di kowalsky (voto: 7,5)

"She used to work in a diner
never saw a woman look finer
I used to order just to watch her float across the floor
she grew up in a small town
never put her roots down
daddy always kept moving, so she did too.

Somewhere on a desert highway
she rides a harley-davidson
her long blonde hair flyin' in the wind
she's been runnin' half her life
the chrome and steel she rides
collidin' with the very air she breathes,
the air she breathes.

You know it ain't easy
you got to hold on
she was an unknown legend in her time
now she's dressin' two kids
lookin' for a magic kiss
she gets the far-away look in her eyes.

Somewhere on a desert highway
she rides a harley-davidson
her long blonde hair flyin' in the wind
she's been runnin' half her life
the chrome and steel she rides
collidin' with the very air she breathes
the air she breathes.
"

("Unknown legend" by Neil Young)

Una specie di ritorno a casa: quello di Kym, cover-girl (ex) tossicodipendente, reduce dall'esperienza squallida del carcere e in balìa di una via di salvezza dopo la comunità, con i gruppi di incontro e invitata, quasi come una guest-star, all'imminente matrimonio della sorella.
Sono i fasti e preparativi del matrimonio di Rachel, lo stesso del titolo originale del film, con un afroamericano di bella presenza e dal brillante avvenire, e questo consegna al film di Demme la sua autentica e rivelatrice verità: il party è il definitivo riscatto dal "guasto" di una famiglia "quasi" perbene.
Il disagio di Kym viene pertanto avvertito dagli spettatori, testimoni della sua presenza "scomoda", del suo blandamente idilliaco homecoming, dal tormento di un segreto familiare (la responsabilità più o meno indiretta di Kym sulla morte del fratellino, anni prima), dell'occultamento volontario della ragione sulle ferite mai davvero rimarginate.
C'è una "sottrazione affettiva" che implica prima di tutto la capacità occulta e interiore di dire a qualcuno che niente sarà come prima, che prima di tutto arrivano i parametri rassicuranti della virtù (la purezza, lo splendore, la perfezione dei gesti e delle maniere) che si identificano con quelli, incolori ma innoqui, della sorella Rachel.

[...]

Leggi la recensione completa del film RACHEL STA PER SPOSARSI su filmscoop.it

Nessun commento: