Recensione alla luce del sole
Recensione a cura di Marco Iafrate (voto: 8,0)
Don Giuseppe Puglisi ancor prima di essere un parroco era un uomo, ed era un uomo coraggioso, un coraggio scomodo, imbarazzante per lo Stato e per la Chiesa, un coraggio che costringe il primo all'omertà e la seconda al silenzio; don Puglisi ha vissuto gli ultimi due anni della sua vita come un condannato a morte sapendo di esserlo. Quando il 15 settembre del 1993, il giorno del suo 56mo compleanno, il suo assassino, un pluriomicida di 28 anni, gli punta contro la pistola con il silenziatore dicendo: "Padre, questa è una rapina!", con il solito sorriso, quello che rivolgeva sempre a tutti, don Puglisi risponde: "Me lo aspettavo!". Sono le ultime parole che ha pronunciato.
Con questa sequenza inizia questo bellissimo film di Roberto Faenza, prima che un lungo flashback ci riporti indietro, ai giorni felici, all'inizio della sua esperienza pastorale nel tristemente noto quartiere alle porte di Palermo, Brancaccio, quando, con la costruzione di un centro di accoglienza, inizia un percorso di reinserimento dei bambini nella società civile togliendoli dal degrado della strada e sottraendoli ad un futuro di criminali. Purtroppo il futuro che sogna don Puglisi non è lo stesso che progettano i boss della mafia; per questo bisogna interrompere i sogni di questo sacerdote, è necessario fermare questo reclutamento di giovani anime ad ogni costo, don Puglisi è già un ombra.
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