lunedì 15 dicembre 2008

Recensione FRONTIERS - AI CONFINI DELL'INFERNO

Recensione frontiers - ai confini dell'inferno




Regia di Xavier Gens con Karina Testa, Aurélien Wiik, Patrick Ligardes, David Saracino, Chems Dahmani, Maud Forget, Samuel Le Bihan, Estelle Lefébure, Jean-Pierre Jorris

Recensione a cura di L.P. (voto: 6,5)

Distribuito da noi con quasi un anno di ritardo, "Frontiers" è l'ennesimo, brutale horror francese che pretende di competere con i colossi americani del genere. A livello artistico, non si tratta di una competizione troppo difficile; ci vuole poco, infatti, a sbaragliare la produzione statunitense dell'orrore degli ultimi anni, e non è un caso se i film europei di genere si stanno guadagnando una fetta considerevole di appassionati.
Il caso di "Frontiers" è però particolare: l'opera di Xavier Gens infatti si pone, a livello produttivo, sullo stesso piano degli americani, sfidandoli direttamente; non ci troviamo di fronte al solito film girato con un budget ridicolo, una troupe di amici e una certa approssimazione estetica dovuta alla mancanza di investimenti. Quello che stupisce, guardando Frontiers, è proprio la sua natura di prodotto patinato, che ostenta una ricchezza di mezzi davvero insolita per un film di genere europeo.
È un dato importante da sottolineare: significa che finalmente nel vecchio continente qualcosa si sta muovendo, e comincia a esistere una realtà produttiva che ha il desiderio di investire su un genere da troppi anni bistrattato. Forse c'è qualche speranza anche per l'Italia.

Purtroppo, le notizie positive finiscono qui. "Frontiers" non è simile ai torture movie americani dell'ultimo quinquennio soltanto da un punto di vista produttivo, ma li scimmiotta in tutto e per tutto, risultando, alla fine della visione, l'ennesimo clone che puzza di vecchio e già visto.
Ed è un peccato, perché si respira professionalità a ogni inquadratura. La recitazione è ottima, gli effetti speciali dal vero estremamente realistici (quelli in computer grafica un po' meno) e lo stesso Gens (nonostante il pessimo "The Hitman", che però è posteriore di qualche mese a "Frontiers") dimostra di avere un certo talento nel creare atmosfere inquietanti e macabre, ed alcuni personaggi (la donna-bambina pazza e il vecchio gerarca nazista capo famiglia) sono tratteggiati con cura e rimangono abbastanza impressi.

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