Recensione face off
Recensione a cura di VincentVega1 (voto: 8,5)
"Face off: due facce di un assassino", lo stesso volto di un regista.
Abbandonata Hong Kong, John Woo poté finalmente mettere piede in terra hollywoodiana e dare più visibilità al suo talento di uomo d'azione. Non fu per nulla facile: proprio come gli era accaduto in patria ad inizio carriera, dovette fare i conti con produttori privi di aspettative e spesso convinti delle loro idee. Le grandi major americane gli lasciarono uno scarso controllo non solo sul copione ma anche sulle scelte stilistiche di regia, uno dei suoi punti di forza.
"Hard Target" e "Broken Arrow" furono così dei fiaschi annunciati per la critica ma, fortunatamente, non ebbero lo stesso destino al botteghino: questo lasciò all'hongkongese Woo la massima libertà per dar vita a quello che sarà il suo film Hollywoodiano migliore: "Face off".
Sean Archer e Castor Troy sono un agente dell'FBI e un terrorista internazionale che si danno la caccia da anni, ancor più dopo la morte del figlioletto del "buono" Archer per mano di Troy. Ecco che finalmente, a seguito di un violento scontro a fuoco nell'aeroporto di Los Angeles, Archer cattura Troy, che esce dallo scontro in un coma apparentemente irreversibile. Purtroppo però le sue risorse sembrano essere infinite: il terrorista ha nascosto una pericolosissima bomba nella città degli angeli prima dell'incidente. Saranno inutili i tentativi di Archer di far parlare i suoi scagnozzi e così il poliziotto sarà costretto, attraverso un futuristico intervento chirurgico, a prendere le sembianze del terrorista e cercare di far parlare suo fratello Pollux, rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. La vera azione comincerà quando Castor, risvegliatosi dal coma, si sottopone alla stessa operazione chirurgica del nemico Archer, assumendo le sue sembianze ed infiltrandosi nella sua vita professionale e privata.
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