giovedì 11 febbraio 2010

Recensione I CINGHIALI DI PORTICI

Recensione i cinghiali di portici




Regia di Diego Olivares con Ninni Bruschetta, Carmine Borrino, Carlo Caracciolo, Vito Colonna, Michele Gente, Carmine Paternoster, Vincenzo Pirozzi, Claudio Russiello, Pasquale Sangiovannni, Donato Saviano

Recensione a cura di jack torrance

Ciro è un ex sportivo che lavora come operatore sociale in una comunità di recupero di Portici, in provincia di Napoli. Qui, coinvolgendo i ragazzi ospiti della comunità, riesce a mettere su una squadra di rugby. E proprio questi ragazzi, con storie di violenza e tossicodipendenza alle spalle, sotto la sua guida diventano un vero gruppo, affrontano numerose partite e, infilando una incredibile serie di vittorie, addirittura "rischiano" la promozione nella categoria superiore.

Quel che più colpisce vedendo "I cinghiali di Portici" è la capacità, sia del regista Diego Olivares, sia degli interpreti non professionisti, di restituire un'atmosfera molto verace, prima che una storia.
Se storia c'è, essa scaturisce da un ambiente e un'atmosfera precisi, indovinati, intensamente veri. La sceneggiatura è frammentaria come l'andamento delle partite di rugby, continuamente interrotto, apparentemente sconnesso.
All'inizio, impieghiamo un quarto d'ora prima di capire dove siamo e chi sono i personaggi. Il finale, invece, lascia aperte tutte le strade proprio nel momento in cui abbiamo preso confidenza con i personaggi e le loro vite.

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