Recensione l'eta' dell'innocenza
Recensione a cura di pompiere (voto: 8,5)
Amarsi "scandalosamente", abbandonarsi inermi al sentimento dominante La vita, lasciare che le emozioni seguano il loro corso come lo sbocciare dei fiori, i quali aprono con sequenze che raramente vediamo al cinema il film di un intenditore d.o.c., Il signor Scorsese stavolta pare rinnegare il delirante pastrocchio di "Cape Fear" e fa centro - proprio come la perfetta May Welland durante la gara con l'arco - con una pellicola di una scrupolosità estrema, alla faccia di chi non lo credeva capace di cogliere gli aspetti più impalpabili di vicende soprattutto amorose.
Bando allo scetticismo e all'imbarazzo dunque, il cineasta italo- americano abbandona solo per un po' il suo cinema metropolitano nervoso, urlato e urlante per cedere a un dramma intimista e fine.
Perché? Un cultore della Storia del cinema e un adoratore di New York sono le risposte. E in luogo del rumore di città troviamo il silenzio, forse più assordante, delle convenzioni della società del tempo.
Un viaggio profondamente riflessivo attraverso le azioni imposte e le regole non scritte, che forse ha poco da spartire con gli ordinari registri drammatici del mondo della celluloide.
Un esempio, Lui che dice a Lei:
"Tu mi hai fatto vedere per la prima volta che cosa sia la vera vita e in quello stesso istante mi hai chiesto di viverne una finta".
Come voler anticipare che di lì a poco l'illusione si farà da parte per lasciare posto all'infelicità.
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