Recensione la horde
Recensione a cura di Giordano Biagio
Nella banlieue (periferia) parigina quattro poliziotti, tre uomini e una donna, decidono di vendicare un amico-collega, Mathias, assassinato da un gruppo di criminali che vivono rinchiusi in un immobile condominiale fatiscente. Il capo del gruppo, Ouessem, partecipa al funerale dell'amico e promette alla moglie del defunto che il regolamento dei conti avverrà senza altre perdite del loro gruppo-famiglia.
I quattro, vestiti di nero e con il viso coperto da un passamontagna scuro, giungono di sera nell'atrio condominiale del palazzo dove hanno trovato rifugio i delinquenti, e chiedono all'ex guardiano informazioni sul numero degli occupanti l'appartamento da forzare.
I quattro tentano un colpo a sorpresa ma, proprio mentre stanno per far saltare la porta con del mini esplosivo, scoprono amaramente che il loro arrivo era in un certo senso atteso. I malviventi, non appena sentono dall'esterno la voce del guardiano che aveva raggiunto i quattro sul pianerottolo per dare loro un fucile speciale, sparano verso la porta chiusa perforandola e ferendo un poliziotto, Jimenez. Il gruppo malavitoso sequestra gli sbirri nell'appartamento, uccidono Jimenez, e feriscono a una gamba Tony.
Intrappolati dai loro nemici, i poliziotti superstiti si aspettano da un momento all'altro di essere uccisi quando a un certo punto accade l' inimmaginabile: torme di creature rumorose e sanguinarie, sporche di sangue sulla bocca, assediano il palazzo cercando di entrare al suo interno per aggredire e divorare le persone rimaste.
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