Recensione the american
Recensione a cura di Giordano Biagio
"The American è un thriller che non può passare inosservato perché si segue tutto di un fiato sorprendendoci per originalità delle scene e scorrevolezza; il film è una felice combinazione tra intreccio narrativo, che sa essere intrigante rispettando le giuste misure di un gusto sul genere ben collaudato, e tipologia degli spazi-luoghi così come appaiono in fotografia, che ne accolgono con effetto realistico i vari contenuti.
Squisita la regia di Corbijn, che merita stima e considerazione per le riprese fotografiche, sempre di grande valore estetico, a volte al punto tale da lasciare stupiti per efficiente semplicità e ovvietà geniale delle inquadrature rispetto ai dettagli dell'azione in corso. Stupisce come si possano fare film così belli rinunciando ai canoni più usuali del frastornante thriller del cinema postmoderno.
Corbijn rinuncia al digitale in virtù di una sua precisa scelta tecnica, a lungo meditata, prediligendo il realismo dei colori e la nitidezza delle immagini del tutto prive di rumori fotografici, offerti dall'analogico, alla comodità di ripresa del digitale, non sempre in grado di riprodurre la realtà così come essa effettivamente è per quanto riguarda luce, colori e panorami.
Corbijn crede che grazie all'incisione della luce sulla materia chimica della pellicola, tracciante una sorta di solco, l'analogico possa mantenere un contatto reale con la luce, una continuità vera che si riflette nello sviluppo della fotografia, cosa che non può avvenire nel digitale dove la luce viene tradotta in immagine con degli algoritmi matematici.
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