Recensione chuecatown
Recensione a cura di pompiere (voto: 7,0)
Chueca, Madrid. Un tranquillo rione della capitale dove vive un discreto numero di omosessuali. Tra le maglie di questa comunità si muove qualcuno che vorrebbe trasformare il distretto in un moderno, tollerante, simpatico quartiere dei sogni, cercando di imprimere nella mente degli abitanti l'assoluta necessità di un graduale e costante restauro, nell'intento di favorire l'insediamento di coppie gay facoltose.
Rinnovamento, modernizzazione, aggiornamento, culto del corpo, autostima, iniziativa: queste le parole nuove che si vorrebbero introdurre all'interno del barrio.
Intanto, quattro vecchie signore proprietarie di abitazioni, vengono rapinate e assassinate da una figura neanche tanto nascosta, e ciò darà origine a una sana e animata baraonda tutta madrilena.
Mentre in Italia si ha ancora a che fare con episodi di intolleranza verso i gay che intendono ottenere in affitto un appartamento, negato loro a causa delle inclinazioni sessuali, a poca distanza da noi c'è un paese che si diverte, in una rappresentazione allegra e farsesca, su un argomento tabù per il nostro povero paesello.
A parte l'inesistenza di qualsiasi vera unione civile, in Italia manca una tutela nei confronti degli omosessuali, esposti come sono a qualsiasi tipo di discriminazione.
La Spagna non sarà il paradiso terrestre, ma almeno sembra sulla retta via in quanto ad apertura e rispetto per le diversità, celebrate in una giocosa e colorata mise en scène che ha il pregio di arricchire il senso di integrazione e di accoglienza dell'altro.
Un ragionamento sentito e allo stesso tempo satirico, sia su come certi omoni panzuti e villosi (i cosiddetti "orsi") vivono il quartiere gay più famoso di Madrid, sia su come la speculazione edilizia stia lì alla finestra, pronta a ghermire zone declassate e un po' abbruttite.
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