venerdì 11 febbraio 2011

Recensione BIUTIFUL

Recensione biutiful




Regia di Alejandro Gonzalez Inarritu con Javier Bardem, Blanca Portillo, Rubén Ochandiano, Félix Cubero, Martina Garcia, Manolo Solo

Recensione a cura di VincentVega1 (voto: 9,0)

Si trascina per i quartieri bui di Barcellona, il protagonista dell'ultimo film di Inarritu, con l'andamento titubante di chi deve sopravvivere, quasi fosse un fantasma che deve espiare le proprie colpe, che ha lasciato in sospeso troppe questioni nel mondo terreno. Volto scavato, spalle ricurve, passo veloce, sembra l'eroe di una tragedia greca. Lo attende un destino simile ad una tempesta di sabbia, che non ti abbandona mai, che segue il lento incedere della vita, che cambia direzione insieme a te.
Non è più la Barcellona da cartolina descritta da Woody Allen nel suo "Vicky Cristina", tanto meno quella di Gaudì e delle Ramblas; è la Barcellona di Santa Coloma, dei ghetti, dei muri ammuffiti dal fumo e dei marciapiedi sporchi di merda. Uxbal è il traghettatore di questo mondo, è l'ingranaggio del meccanismo del dolore, ormai indistruttibile, dove per vivere bisogna soffrire. Si muove tra gli immigrati, li protegge e allo stesso tempo li sfrutta in traffici tutt'altro che legali, lavora a contatto con i venditori ambulanti senegalesi; è il cranio dell'organizzazione malavitosa, ma quella di ben poco conto. Grazie a lui centinaia di euro passano periodicamente in mano alla polizia corrotta, una tangente che tutti vedono ma nessuno denuncia. Sotto la sua protezione c'è anche la manodopera cinese, quella stipata nelle cantine, che non ha nemmeno il tempo di respirare, con la pelle indurita dal freddo e lo stomaco indebolito dalla fame.
Uxbal è un sensitivo, può parlare con i morti prima che questi raggiungano l'aldilà, ma si fa pagare qualche spiccio dai familiari in lacrime in cambio di qualche rivelazione. Dall'età di nove anni è orfano di padre, ma è come se lo fosse stato tutta la vita perché non ne conserva il ricordo. Ha due figli, Ana e Mateo, che ama e che sono l'unico scopo della sua vita, la causa del suo inevitabile essere. Ha una moglie afflitta da bipolarismo depressivo che l'ha abbandonato per poi tradirlo con il fratello, lasciandolo solo con i suoi due pargoli.
Uxbal ha il cancro alla prostata e gli rimangono soltanto due mesi di vita: dovrà sistemare le cose per regalare ai propri figli uno spiraglio di luce in un mondo di tenebre.

"Biutiful" è la storia di una realtà dimenticata, di un padre e della sua disperazione, ma è anche una storia di speranza per un futuro che forse non potrà essere felice, ma semplicemente migliore.

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