giovedì 17 febbraio 2011

Recensione IL MIO VICINO TOTORO

Recensione il mio vicino totoro




Regia di Hayao Miyazaki con -

Recensione a cura di Zero00 (voto: 10,0)

"Alienazione è un termine che, allontanandoci dal suo significato letterale, viene utilizzato per indicare genericamente il disagio dell'uomo nella moderna civiltà industriale, nella quale l'artificio che gli è proprio lo fa sentire lontano dalle proprie radici naturali. 1"
Una malattia sociale, quindi, contro cui l'animatore giapponese Hayao Miyazaki si è spesso scagliato, tanto a parole quanto nei fatti (i suoi lavori cinematografici) nel corso della sua lunga carriera.

Il distacco da una società industrializzata e artificiale (ritratto di quella giapponese), che spesso spinge i più giovani ad alienarsi da una realtà soffocante e ingerente attraverso il mezzo di televisione, fumetti (i "manga") e videogiochi, è vista dal regista nipponico, vera leggenda in patria ma per molto tempo snobbato in occidente (un certo tipo di riconoscimento lo ha avuto nel 2003 grazie all'Oscar ottenuto per il film "La città incantata" e nel 2005 con il Leone d'Oro alla carriera ricevuto alla Mostra del cinema di Venezia), come un vero e proprio problema ultra-generazionale a cui ha sempre cercato di opporre un riconciliamento con la natura nel più intimo e giocoso dei sensi.
Proprio su questo (la purezza della natura in aperta opposizione con le più corruttrici attività dell'uomo) verte gran parte della produzione dell'artista, a partire da "Nausicaa della valle del vento" ("Kaze no tani no Naushika", in originale) per arrivare al suo ultimo lavoro, "Ponyo sulla scogliera" ("Gake no ue no Ponyo") e passando per "Il mio vicino Totoro" ("Tonari no Totoro"), lungometraggio del 1988 ma approdato nelle nostre sale solo nel 2009.

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