Recensione i fantastici viaggi di gulliver in 3d
Recensione a cura di pompiere (voto: 3,0)
"Nuove" tecnologie si sono insinuate nel mercato cinematografico in questi ultimi anni, quelle per le quali metti l'occhialetto e godi (?) di un'esperienza sensoriale. Era logico pensare che ciò desse il via a una serie di scuse per rifacimenti più o meno (soprattutto meno) illuminati.
Non poteva rimanere fuori dal coro la rivisitazione cosiddetta "moderna" delle avventure di Mr. Gulliver, dal romanzo di Jonathan Swift.
Scordiamoci il fascino delle creature fantastiche di Ray Harryhausen o gli incanti delle versioni di Méliès, Fleischer, e Hunt (quest'ultima senza troppi estri), e rinunciamo a qualsiasi volontà di critica politica o sociale.
Il Gulliver à la mode ha una cotta per la capo redattrice viaggi del quotidiano di New York dove lavora, preferisce esibirsi da solo a Guitar Hero, bere birra e giocare a biliardo piuttosto che cercare il coraggio per invitare a cena la collega. E, soprattutto, un pivellino appena arrivato lo sopravanza nella conduzione dell'ufficio poste.
Con pochi preamboli, una finta promessa lo costringerà a prendere una barca e stare in mare per tre settimane, alla ricerca dei segreti del Triangolo delle Bermuda. Durante la spedizione il suo peschereccio viene inghiottito da un misterioso turbine facendolo approdare sull'isola di Lilliput, letterariamente famosa per essere popolata da esseri umani microscopici.
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