giovedì 10 febbraio 2011

Recensione VENTO DI PRIMAVERA

Recensione vento di primavera




Regia di Rose Bosch con Jean Reno, Mélanie Laurent, Gad Elmaleh, Raphaëlle Agogué, Hugo Leverdez

Recensione a cura di Mimmot

La decisione di far uscire nelle sale (in pochissime, per la verità), il 27 gennaio il film della regista Rose Bosh è stata presa per ricordare la data del 27 gennaio del 1945, quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'avanzata verso Berlino, arrivarono nei pressi della città polacca di Auschwitz e scoprirono il tristemente famoso campo di concentramento, liberando i pochi sopravvissuti e rivelando al mondo intero l'orrore perpetrato dai nazifascisti nei confronti non solo degli ebrei, ma anche di oppositori, zingari, omosessuali, disabili e di quanti non corrispondevano alle teorie eugenetiche tedesche, che sostenevano la necessità di creare una razza superiore e perfetta.

Una data simbolo che è stata chiamata, per volontà dei legislatori di diversi paesi (fra cui la Germania), la "Giornata della Memoria", istituita per non dimenticare la Shoah e come monito affinché quanto avvenuto non si ripeta mai più, per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo.
Per la verità i sovietici prima di arrivare ad Auschwitz avevano già scoperto e liberato altri campi nazisti, ma fu con l'apertura dei cancelli di Auschwitz che il mondo venne a conoscenza degli strumenti di tortura e annientamento, approntati dai nazisti di Hitler per sterminare oltre 1 milione di persone.
Se è giusta e doverosa la necessità di ricordare la pagina più buia e dolorosa della storia dell'umanità, altrettanto giusto e doveroso è dare un senso a quella memoria, oggi più che mai necessario davanti allo sconcerto per quel vento di revisionismo che sta investendo alcuni paesi, tra cui, purtroppo, anche  il nostro.

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