giovedì 14 aprile 2011

Recensione SINDROME CINESE

Recensione sindrome cinese




Regia di James Bridges con Jack Lemmon, Jane Fonda, Michael Douglas, Scott Brady, James Hampton

Recensione a cura di Giordano Biagio

Un'ambiziosa telecronista, Kimberley Wells (Jane Fonda), il suo cineoperatore Richard (Michael Douglas) e il tecnico del suono Hector, della Tv americana di canale 3, visitano la centrale nucleare di Harrisburg nel Ventana (California).
Dopo aver ricevuto spiegazioni molto schematizzate su come una centrale termonucleare riesce a produrre energia elettrica, la troupe, guidata da un tecnico dell'impianto, entra nella rumorosa sala macchine filmando gli impianti, poi si avvia verso la sala di controllo dove, dietro un vetro protettivo, i tre osservano gli operatori di turno al lavoro.

Gli ospiti televisivi della centrale vengono informati su quel che avviene nella sala operativa dal tecnico guida. Il cineoperatore nonostante il divieto di filmare l'interno della sala, riprende di nascosto quanto sta avvenendo.
Una forte vibrazione del pavimento e l'avviarsi di alcuni allarmi acustici e visivi nella sala operativa, gettano nel panico i turnisti; il capoturno Jack interviene (Jack Lemmon, Palma d'oro a Cannes), cercando di prendere in mano la situazione, ma mostra incertezze e panico quando legge su un altimetro registratore, bloccato dalle vibrazioni, che il livello dell'acqua di raffreddamento del nocciolo ha raggiunto i livelli massimi.

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