Recensione tooth & nail
Recensione a cura di A. Cavisi
In un futuro distopico non molto lontano a causa della mancanza assoluta di petrolio non ci saranno più fonti energetiche. I pochi sopravvissuti dovranno cercare di andare avanti come meglio possono, ma una parte dell'umanità regredirà totalmente allo strato brado tanto da darsi al cannibalismo. La sopravvivenza, dunque, sarà ancora più ardua.
"Tooth & Nail" è un film che parte facendoci sperare in qualcosa e poi prosegue verso tutt'altra rotta, concludendosi nella peggiore delle maniere. Comincia come un interessante post-apocalittico fatto di atmosfere e di riflessioni sullo stato dell'umanità e su come l'uomo debba rapportarsi all'ambiente circostante per sopravvivere; poi prosegue in una sorta di survival-movie tutto ambientato all'interno dei corridoi dell'ospedale nel quale sono rifugiati i protagonisti; infine termina in un cannibal-horror che però non dona nessuna soddisfazione dal punto di vista visivo dello splatter e del gore. Addirittura si risolve in una rappresentazione inaccettabile di figure che cadono totalmente nel ridicolo involontario.
Nemmeno la morale di fondo riesce a conquistare totalmente lo spettatore, visto che ci si trova di fronte ad una banalissima e semplicistica proposizione del tema dell'evoluzione darwiniana in cui solo il più forte, colui che combatterà con le unghie e coi denti (da qui il titolo della pellicola) riuscirà ad avere la meglio sugli altri, in un mondo nel quale la solidarietà è simbolo di debolezza. Ecco, allora, che il primo a morire è ovviamente il professore del gruppo, la mente che elabora i piani di sopravvivenza senza prendervi parte in maniera pratica. Dopo di lui, ovviamente, la mattanza continuerà, ma purtroppo non verrà mostrata direttamente allo spettatore nel tentativo, tra l'altro a dir poco maldestro, di creare una pellicola equilibrata e fatta, appunto, di atmosfere.
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