giovedì 8 novembre 2012

Recensione DAS MISSEN MASSAKER

Recensione das missen massaker




Regia di Michael Steiner con Meryl Valerie, Patrick Rapold, Martin Rapold, Jarreth J. Merz, Nadine Vinzens

Recensione a cura di Aenima (voto: 4,5)

Olivier Père, l'imperturbabile Direttore Artistico del Festival del film di Locarno, non riesce a trattenere un sogghigno mentre declama: "in America hanno Tarantino e Rodriguez... In Svizzera abbiamo Michael Steiner".
Autocommiserazione? Senso di inadeguatezza? La piazza (forse) non comprende ma restituisce risate e applausi mentre un gioviale ragazzotto sulla quarantina sale sul palco a passo deciso.

Il "Quentin" di Hergiswil, deliziosa cittadina incastonata sulle rive del lago di Lucerna, dev'essere ambasciatore di "quelli venuti grandi a pane e filmacci" e la gioia che trasuda mentre presenta il suo ultimo lavoro ne è prova evidente. "Das missen massaker" è un'accozzaglia di generi i cui obiettivi primari sono: divertire, intrattenere e omaggiare (rimandato a settembre su tutta la linea).
Partiamo da un presupposto: il genere "pastone" (1000 generi, 1 solo film), sdoganato negli ultimi anni da autori come Neil Marshall, Ely Roth, Rob Zombie e lo stesso Robert Rodriguez, è tanto modaiolo quanto complicato; occorre essere alchimisti e saper dosare con parsimonia gli elementi nella propria sacca per evitare di scadere nel patetico e, in questo, l'ultima fatica del buon Steiner fallisce abbastanza miseramente.

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