giovedì 6 ottobre 2005

Recensione IL MIO NUOVO STRANO FIDANZATO

Recensione il mio nuovo strano fidanzato




Regia di Teresa De Pelegrì, Dominic Harari con Norma Aleandro, Guillermo Toledo, Marian Aguilera, Maria Botto

Recensione a cura di peucezia

Ennesimo esempio della vitalità cinematografica ispanica "Il mio nuovo strano fidanzato" (il titolo italiano è mutuato da "Il mio grosso grasso matrimonio greco" ed è abbastanza discostante nonché fuorviante dall'originale Seres queridos- Persone che si amano) è stato firmato da una coppia di registi Teresa De Pellegri e Dominic Harari.
Più che davanti ad un film ci si trova davanti ad una pièce teatrale abbastanza frizzante poiché l'ambientazione quasi totalmente in interni (di cui una gran parte nell'appartamento madrileno della famiglia della protagonista) e i dialoghi danno l'immediata sensazione del taglio assunto dalla pellicola.
La tematica è scottante: i rapporti tra ebrei e palestinesi, ma il modo di argomentare è leggero e offre quindi la possibilità per una volta di sdrammatizzare sul problema reale.

La presentazione del fidanzato palestinese alla famiglia e la conseguente cena a casa dei genitori (anche se quarant'anni dopo e con sviluppi diversi per un attimo si ha l'impressione di rivedere Indovina chi viene a cena il celebrato film con Sidney Poitiers e la coppia Katherine Hepburn- Spencer Tracy) offre l'occasione ai registi di sbizzarrirsi nelle caratterizzazioni dei vari membri della famiglia tutti decisamente originali: la madre sempre sull'orlo di una crisi di nervi, il fratello minore fanatico religioso dalla mentalità ristretta oltremisura, la sorella ribelle e ninfomane con addosso evidenti carenze affettive, la di lei figlioletta, bimba viziata e un po' mitomane e il nonno non-vedente, ex soldato dell'esercito israeliano sicuramente dipinto al limite estremo della caricatura.

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