Recensione lavorare con lentezza
Recensione a cura di Laura Ciranna
Bologna, metà degli anni '70: anni di piombo e pensieri come l'aria, parole a briglia sciolta che viaggiano sulle onde FM, corrono per i portici, filtrano sottoterra.
Questa è la storia di Radio Alice: un centro creativo, un flusso di coscienze, un sogno di ragazzi che cercavano una società diversa, una vita fatta di lavori che non li annichilissero e di amori che non li possedessero.
Un grido che diceva "Abbasso la vita quotidiana!" e cercava un'arte nuova, elementare e ancestrale, che ridonasse agli uomini la forza di essere uomini.
Un'utopia che, col suo gusto anarchico, ribelle e irridente, andava invocando un ritmo nuovo nel vivere, scardinando le coscienze borghesi, sabotando la produttività ed il ben pensare.
Un luogo di raccolta per "scalcagnati" di ogni genere, in rotta di collisione con tutto, anche nei confronti del "grande padre politico", il Partito Comunista Italiano, accusato di stare al gioco dello Stato repressivo.
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