Recensione l'orizzonte degli eventi




Recensione a cura di GiorgioVillosio
"L'orizzonte degli eventi" è termine del linguaggio scientifico, della fisica in particolare, che credo definisca "il panorama della ricerca" in un determinato momento; cioè lo stato dell'arte degli studi in corso. Un po' come dire " a questo punto è così che vanno le cose!".
Vero questo, il quadro che emergerebbe da questo " film/ ricerca" sarebbe davvero desolante; guardando, in effetti, all'oggetto effettivo della ricerca (film) stessa: apparentemente quella fisica, del mondo naturale, ma nella sostanza quella psicologica e morale, del mondo umano -e, direi, in particolare maschile!
La storia è suddivisa in due momenti, che raccontiamo in successione.
Il primo riguarda gli studi condotti da una troupe di fisici e ricercatori universitari, a mille metri di profondità, nelle viscere del Gran Sasso, ambiente ottimale ai loro fini.
Nell'atmosfera spettrale e rarefatta dell'attività underground, il gelo dell'insieme, e la reiterazione arida delle procedure, crea un clima di indominabile "noia esistenziale", del tutto disumanizzante, di taglio Kafkiano o Sartriano.
Meglio ancora, se vogliamo, il riferimento all'alienazione classica del cinema di Antonioni, con evidenti e molteplici richiami a scene de "L'eclisse" e "Il deserto rosso": somiglianti anche per un certo ermetismo, per la riduzione del dialogo all'essenziale, e per il soffermarsi a lungo sull'immagine.
[...]
Leggi la recensione completa del film L'ORIZZONTE DEGLI EVENTI su filmscoop.it
Nessun commento:
Posta un commento