Recensione la famiglia omicidi
Recensione a cura di peucezia
Il ritorno della "black comedy" in puro british style porta la firma del regista Niall Johnson e un cast di tutto rispetto.
Il titolo italiano è ispirato a "La Signora Omicidi" celebre film con Peter Sellers mentre il titolo originale "Keeping Mum" cioè "acqua in bocca" richiama in realtà un'altra pellicola d'oltremanica "Serial Mom" (in italiano "La Signora Ammazzatutti"). Fonte d'ispirazione, tra le altre pellicole del genere, un classico della commedia nera "Arsenico e vecchi merletti" con la regia di Frank Capra e con tra gli interpreti un all'epoca giovanissimo Cary Grant.
Dopo un esordio della storia alquanto misterioso, la prima parte del film non lascia molto all'immaginazione: la famiglia Goodfellow vive noiosamente in una cittadina di provincia anche se ha delle abitudini quanto meno originali in lieve contrasto con il cognome portato che in italiano tradotto al plurale vuol dire all'incirca "brava gente". Si esaminano alcuni vizi e problematiche comuni (il fenomeno del bullismo o l'esagerata "esuberanza" della figlia maggiore) ma queste tematiche sono trattate con levità e sempre un po' fuori le righe non rinunciando ai soliti stereotipi. Patrick Swayze infatti incarna il prototipo del playboy in disarmo americano sbruffone e decisamente grezzo e non manca il personaggio della vecchietta terribile importuna e un po' fuori di testa.
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