Recensione me and you and everyone we know
Recensione a cura di peucezia
Esordio alla regia di Miranda July, il film pluripremiato nelle varie mostre cinematografiche (ed uscito con la benedizione del Sundance Film Festival) è un agglomerato di storie minimaliste ambientate in una, non troppo ben definita, cittadina americana.
Tra gli interpreti la stessa July, carina, perbene e anche un po' anonima nella sua eccentricità, così come eccentrici sono tutti gli altri personaggi del film.
Si potrebbe trovare nella stravaganza e nel candore della July una vaga traccia della francese Amélie, ma la sognante Amélie era più aperta nei confronti del suo prossimo mentre Christine (il personaggio interpretato da Miranda July), a parte qualche slancio iniziale, è in realtà protesa verso la propria realizzazione ed il soddisfacimento dei suoi bisogni. Ricerca che accomuna tutti gli altri interpreti in varia misura.
Alcune tematiche affrontate, a prima vista potrebbero sembrare scabrose: l'utilizzo delle chat line con ammiccamenti erotici come metafora del vuoto, della solitudine e del bisogno d'amore; gli strani esperimenti di due lolite e le conseguenti perversioni di un ciccione ancora immaturo; la difficile vita di padri e figli, ma la July (e questo è un merito che bisogna riconoscerle) riesce ad affrontare ogni situazione con levità ed innocenza, facendo avvertire allo spettatore la differenza che intercorre tra l'essere immorale (cioè cattivo) e l'essere amorale (cioè non ancora consapevole dei confini sottili che dividono il bene dal male). Il tutto con un ritmo lento condito da musiche soft leggere ed orecchiabili.
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