mercoledì 19 aprile 2006

Recensione MALCOLM X

Recensione malcolm x




Regia di Spike Lee con Denzel Washington, Angela Bassett, Albert Hall, Al Freeman Jr., Spike Lee, Delroy Lindo, Theresa Randle, Tommy Hollis, Lonette McKee, Kate Vernon

Recensione a cura di Giordano Biagio

Questa opera di Spike Lee illustra in una forma romanzata e a tratti storica la realtà politica e biografica di "Malcolm X": leader della Nazione dell'Islam statunitense, braccio destro di Muhammad capo dell'organizzazione stessa. E' un film sul tragico ed esteso razzismo presente negli Stati Uniti negli anni '50 e '60.
Il film sfiora il capolavoro sia per la fedeltà storica agli avvenimenti che per la credibilità politica delle scene. Queste ultime rispettano anche le esigenze di spettacolo del film: grazie a un'ottima capacità di Lee nell'alternare alle scene dense di significato politico sequenze di folclore nero ricche di musica.

Tuttavia nel film c'è qualcosa di inverosimile sul piano del linguaggio. I dialoghi e alcuni modi di esprimersi di Malcolm non sono molto credibili. Qualcosa di troppo occidentale e familiare balza agli occhi facendo dubitare dell'autenticità dei linguaggi usati da Lee. Sembra che Lee, nei dialoghi e nella gestualità propria degli afroamericani, trasponga con troppa disinvoltura codici linguistici di largo uso hollywoodiano, in particolare per quel che riguarda i comportamenti rituali e di costume degli uomini di colore. Penso che in parte ciò sia dovuto alla forte integrazione culturale di Spike Lee nella società americana. Il movimento del NOI (Nazione dell'Islam) era un movimento separatista: geloso di conservare le proprie identità culturali e di costume; restio a recepire le sollecitazioni ad integrarsi che venivano da altri settori afroamericani, quelli più cristiani. Il suo linguaggio era chiuso e ancora molto fedele alle proprie origini.

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