Recensione nascita di una nazione
Recensione a cura di Giordano Biagio
Tratto dai romanzi The Clansman e The Leopard's Spots di Thomas Dixon (Pastore di tradizione Battista) questo film di Griffith è una tappa importante nella storia del cinema.
Di rilievo nell'opera le numerose invenzioni di scrittura che hanno creato le condizioni per uno sviluppo della teoria della sintassi cinematografica. Film famoso anche per l'influenza mediatica che ha avuto sul sociale, cosa che ha portato alcuni studiosi ad importanti riflessioni teoriche sul rapporto cinema-spettatori.
Con questa opera Griffith inaugura le principali tecniche di espressione linguistica: quelle funzionali al racconto. Lo fa con grandi risultati tecnici, tali da porre ancora oggi il suo linguaggio iconico alla base dei film- racconto.
Tra queste invenzioni spiccano per importanza: la pratica del montaggio in senso narrativo, che si avvale di numerosissime (1554) e brevi inquadrature (vedi come esempio di paragone anche La corazzata Potemkin di Ejzenstein), il montaggio parallelo e il montaggio alternato. Da ricordare anche l'alternanza dei primi piani e piani lunghi, nonché il famoso "last minute rescue" (il "salvataggio all'ultimo minuto" che riguarda il montaggio alternato delle scene tra chi è soccorso e il soccorritore). Infine il "Rembrant Lightning" tecnica di illuminazione d'impronta grezzamente pittorica.
Scriverà Ejzenstein: "Griffith è Dio padre. Ha tutto creato, tutto inventato". "Nascita di una nazione" (The birth of a Nation, USA 1915) è considerato tra i film fondativi della filmografia degli Stati Uniti. E' stato girato in sole 15 settimane di cui sei per il montaggio ed è costato la cifra di 100.000 dollari (grande esborso per l'epoca). Il film ha incassato 15 milioni di dollari.
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