giovedì 24 settembre 2009

Recensione BASTA CHE FUNZIONI

Recensione basta che funzioni




Regia di Woody Allen con Evan Rachel Wood, Henry Cavill, Patricia Clarkson, Kristen Johnston, Larry David

Recensione a cura di JackR

Boris Yelnikoff (Larry David) è un ex brillante professore di meccanica quantistica che vive isolato dal mondo dopo un tentato suicido e un divorzio. Il suo quotidiano si divide tra attacchi di panico, lezioni di scacchi molto poco ortodosse ai bambini e lunghe tirate nichiliste e pessimiste al bar con gli amici.
Una sera nella sua vita piomba Melody (Evan Rachel Wood), una svampita, ignorante e stupida all'inverosimile ragazza del Mississipi, scappata di casa ed in cerca di fortuna a NY. Riluttante, tra un insulto e l'altro, Boris accetta di ospitarla e di farle da cicerone per la Grande Mela e, alla fine, l'inevitabile scintilla scatta tra i due.
A complicare le cose, però, piomba in casa dei neo-sposi la madre di Melody, la cui bigotta morale viene messa a dura prova dalle abitudini di New York, con esiti sorprendenti per la vita di tutti...

"Whatever works", in italiano tradotto con "Basta che Funzioni", è il quarantesimo film di Woody Allen. Ce ne sono stati di grandiosi, di particolari, di brutti e di innocui; questo più che altro sembra appartenere all'ultima categoria. Vi possiamo trovare echi di "Io e Annie" e "Manhattan" ma non possiede l'originalità e l'importanza di questi due capolavori.
C'è la relazione con una ragazza molto più giovane (almeno stavolta è maggiorenne), c'è il rapporto culturalmente sbilanciato tra lui e lei, l'incapacità di mantenere le relazioni, l'ipocrisia della morale, c'è il jazz, c'è New York (di nuovo) e il teatro classico dove le nevrosi di Allen vengono messe in scena, soprattutto se c'è da riderci su.
Ma questo giudizio non va frainteso: Allen sa scrivere e dirigere, è un fuoriclasse nei dialoghi con le battute, soprattutto riguardo temi storicamente a lui cari come l'amore, la religione, l'ansia di vivere, la morte. Stavolta si tiene fuori dal set affidando a Larry David il personaggio principale (che potrebbe essere un attempata versione di Alvy o Ike, i protagonisti dei due classici sopra citati).

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