Recensione funny games
Recensione a cura di Nicola Picchi (voto: 7,5)
Ann e George, con il figlioletto Georgie, si dirigono verso la loro casa sul lago, per trascorrervi un periodo di vacanza. Una volta arrivati sul posto, l'intera famiglia sarà presa in ostaggio da due ragazzi, che si sono introdotti in casa loro con una scusa.
I registi che hanno realizzato remake dei loro film si contano sulle dita di una mano.
Alfred Hitchcock ha rifatto "L'uomo che sapeva troppo", ma non l'ha certo riproposto tale e quale come ha fatto Haneke con questo "Funny Games U.S.".
Si solleva allora la seconda eventualità, ossia quella del remake che clona l'originale, come ha fatto Gus Van Sant nel suo warholiano "Psycho", seppure anche in questo caso non mancassero degli scarti, minimi ma significativi.
Questa volta la sceneggiatura e le inquadrature restano le stesse, compresa la scena del rewind, ma cambiano gli attori, con Naomi Watts, Tim Roth e Michael Pitt al posto di Susanne Lothar, Ulrich Muhe e Frank Giering.
Haneke ha dichiarato di aver realizzato questa versione per rendere il film accessibile anche al pubblico degli Stati Uniti, vista la scarsa diffusione negli USA della prima pellicola del 1997, aggiungendo che, essendo il film una reazione alla sconsiderata rappresentazione della violenza nel cinema americano, quello doveva essere il pubblico d'elezione del suo astratto teorema.
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