Recensione pelham 123: ostaggi in metropolitana
Recensione a cura di A. Cavisi (voto: 4,0)
Walter Garber, impiegato della metropolitana addetto allo smistamento dei treni, un tempo pezzo grosso ora declassato a causa di un'inchiesta su un suo presunto coinvolgimento in un caso di mazzette, si ritrova casualmente a dover comunicare con il responsabile del dirottamento di un vagone.
Il dirottatore, che si fa chiamare Ryder, insieme ad altri complici prende in ostaggio 19 persone, compreso il macchinista, chiedendo in cambio una somma di 10 milioni di dollari da parte del sindaco e della città di New York. Il sindaco ha un'ora per esaudire la richiesta del pazzoide, pena la morte di una vittima per ogni minuto di ritardo...
Tony Scott ci ha abituati ad un cinema frenetico ed esageratamente movimentato e, se vogliamo, questo è il suo marchio di fabbrica, la sua firma riconoscibilissima e più o meno apprezzabile a seconda dei gusti e delle preferenze.
Non fa eccezione "Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana" che fa del ritmo forsennato e della natura abbondantemente fracassona il suo punto di forza.Niente da ridire su questo, visto che è una scelta - opinabile o meno - plausibilissima quella di girare un film d'azione rendendolo particolare e differente dagli altri proprio con uno stile quasi inconfondibile, basato sulla composizione di elementi quali una regia piena di zoomate, ralenty, primissimi piani, movimenti impensabili, scene d'azione rocambolesche.
Quello che non si riesce proprio a mandare giù è tutto il resto, considerando anche che stiamo parlando del remake di un film degli anni '70 ("Il colpo della metropolitana", con Walter Matthau e Robert Shaw) e che per esso il regista ha avuto a disposizione un budget da capogiro senza però riuscire a creare uno spettacolo degno di questo nome.
Viene da pensare allora che la maggior parte del denaro riservato alla produzione di questo film sia andato in tasca ai richiestissimi attori protagonisti e alla stessa città di New York dove, principalmente in metropolitana, è ambientata completamente la pellicola.
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