mercoledì 9 settembre 2009

Recensione SEGNALI DAL FUTURO

Recensione segnali dal futuro




Regia di Alex Proyas con Nicolas Cage, Rose Byrne, Chandler Canterbury, Ben Mendelsohn, Adrienne Pickering, Tamara Donnellan, Brett Robson, Jayson Sutcliffe

Recensione a cura di Nicola Picchi (voto: 6,0)

Nel 1959, gli alunni di una scuola elementare sono invitati a descrivere come s'immaginano che sarà il mondo dopo 50 anni. Al contrario degli altri bambini, la piccola Lucinda Embry consegna all'insegnante un foglio fittamente ricoperto da una sequenza numerica. Gli elaborati vengono chiusi in un cilindro metallico, che viene cementato nel cortile della scuola. Nel 2009, nel corso di una cerimonia scolastica appositamente organizzata, il cilindro viene dissigillato e il foglio di Lucinda capita nelle mani di Caleb Koestler, figlio di John Koestler, professore di astrofisica al MIT. Quando il bambino si dimentica di restituirlo e torna a casa con il documento, John si rende conto che al suo interno si cela una terribile profezia.

Tessitore di elaborati incubi dark (Il Corvo, Dark City), in seguito riciclatosi come regista di impersonali blockbuster riusciti a metà (Io, Robot), Alex Proyas ritorna con Segnali dal futuro, convincente incursione nel genere apocalittico-catastrofico, anche se lontano dall'originalità degli esordi. Nonostante gli assunti di base della sceneggiatura di Ryne Douglas Person oscillino tra il mistico e il ratzingeriano, con risultati anche risibili, l'overdose veterotestamentaria (molto americana) suscita al più un malcelato sogghigno, senza compromettere la plumbea compattezza del film. Al massimo viene da chiedersi se non si tratti degli ultimi strascichi ideologici dell'ex amministrazione Bush, fortunatamente in via d'esaurimento.

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1 commento:

Recenso ha detto...

interessante recensione. Io la penso un po' diversamente, meglio di tanti altri giocattoloni