martedì 13 giugno 2006

Recensione OMEN - IL PRESAGIO

Recensione omen - il presagio




Regia di John Moore con Liev Schreiber, Julia Stiles, Mia Farrow, David Thewlis, Nikki Amuka-Bird, Reggie Austin

Recensione a cura di cash (voto: 4,0)

Dev'essere andata più o meno così: Moore, Williamson e Kang sono a casa di quest ultimo, e non sanno bene cosa fare. A un certo punto, dopo lo sbadiglio decisivo, qualcuno si mette a scaricare la filmografia di Gregory Peck. Con loro sommo stupore apprendono sul momento che un tale, Donner, ha girato un film nel '76 sull'anticristo. "Omen", appunto, col pargolo Damien che ne faceva di tutti i colori.
Uao, un film dell'orrore di tutto rispetto; perché non rovinarlo? I tre si trovano immediatamente d'accordo sul punto. Decidono di produrlo tutti insieme, e per stabilire chi debba esserne il responsabile, cioè il regista, utilizzano il vecchio ma sempre efficace trucco della pagliuzza più corta. La sorte decide che sarà Moore a girarlo, avendo del resto già partorito qualcosina.

Ma controlliamo la sua 'fedina penale': operatore per i telegiornali, qualche spot (tra cui quello della SEGA, chi vuole intendere intenda). Poi le cose grosse: nel 2001 gira "Behind enemy lines". Ah. Nel 2004 "Il volo della fenice". Uhm. Con due capolavori del genere, gli altri devono aver pensato che Moore fosse senza fallo la persona giusta per guidare le sorti dell'ennesimo remake tirato su in fretta e furia. Anche perché bisogna far presto: il calendario fa parte del marketing, e c'è quindi sfruttare l'occasione davvero ghiotta per lanciare il film al momento giusto. Purtroppo i tre han pensato di lanciarlo nel posto sbagliato, cioè nel cinema.
Ma per una curiosa coincidenza astrale questo è l'anno 2006; come resistere alla tentazione di far uscire il film proprio nel 6/6/06? Certe occasioni non vanno mica sprecate, anche perchè poi se si perde questa cosa meravigliosa bisogna aspettare 1000 anni, nel 3006.
Poi il pubblico si stanca e magari va a vedere il remake de "L'esorcista" (scommettiamo?), per tacere dei costi di produzione che andrebbero alle stelle.
Quindi i 3 decidono di commettere l'infamia del remake, con data di lancio bislacca e alquanto ridicola. In fin dei conti l'originale è un cult, e poi vuoi mettere la figata del 6/6/6. Su tale operazione si sospetta il dolo. Spetterà alla corte di cassazione sentenziare, non appena milioni di spettatori inferociti si costituiranno parte civile denunciando l'empia triade.

[...]

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