Recensione buffalo '66
Recensione a cura di A. Cavisi
Billy Brown esce di prigione con l'intento di togliere la vita all'ex giocatore dei Buffalo Bills che, truccando una partita su cui lui aveva scommesso, l'aveva costretto ad autoaccusarsi di un crimine non commesso perché impossibilitato a pagare la cifra che doveva all'allibratore.
Un film veramente molto particolare questo primo parto registico del grandissimo Vincent Gallo, attore ed autore davvero talentuoso e unico nel panorama cinematografico odierno. Allontanandosi anche con fare polemico dagli stilemi hollywoodiani, Gallo costruisce un film che fa dell'indipendentismo formale e tematico il suo stendardo. Traendo spunto da molte delle sue vicende personali, soprattutto quelle familiari, Gallo si concentra sul ritratto di questo straordinario personaggio, da lui stesso magistralmente interpretato, che attraverso le sue nevrosi, la sua incapacità a comunicare con le persone che ama, oltre ad amare in primis (perché in realtà mai veramente amato), ci offre un percorso formativo di forte presa emotiva e intellettiva che permette allo spettatore di intrattenersi piacevolmente non solo con l'evoluzione del personaggio e della storia che lo vede come protagonista, ma anche con lo stile con la quale questi due aspetti prendono vita sullo schermo.
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