Recensione civico 0
Recensione a cura di Stefano Santoli
Tre storie di ordinaria emarginazione, nella Roma del XXI secolo.
Due vicende hanno come protagoniste due immigrate alla ricerca di un loro spazio nella metropoli, una giovane africana e una meno giovane badante rumena.
La terza è la vicenda di un uomo di mezza età, romano de roma, inerme alla vita, il cui personale orizzonte è delimitato da due sole cose: la madre anziana e il suo banco del mercato a Campo de'Fiori. Muore la madre, e lo smarrimento lo assale, lui si disperde in una Roma che non riconosce più, a bordo di un tram che lo traghetta attraverso la Città Eterna del XXI secolo come attraverso un universo a lui totalmente estraneo. Diventa un barbone. Il più sradicato da Roma è il romano doc.
A separare una vicenda dall'altra, emozionanti "sipari" di raccordo in cui la macchina da presa assorbe in presa diretta la realtà, documentandoci su episodi, frammenti, scorci, di umana disperazione e quotidiana separazione fra due mondi che si sfiorano senza mai vedersi: quello della vita della metropoli che va avanti frenetica, e quello dei poveri, gli emarginati, i vagabondi, gli accattoni, i mendicanti, i disperati.
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