Recensione nachtlarm
Recensione a cura di Aenima (voto: 6,0)
Viene rubata un'auto, una vecchia Volkswagen Golf precisamente. Ma non si tratta dell'unico particolare. A bordo della macchina si trova anche un bimbo di 9 mesi, Tim.
Tim non dorme, strilla tutte le notti, ininterrottamente. I suoi pianti portano all'esasperazione i suoi giovani genitori, Livia e Marco, coppia in crisi che, per cercare di recuperare e rafforzare il loro rapporto, aveva ben pensato di dare alla luce un figlio. Detto-Fatto. Ma la nascita del pargolo e le continue notti in bianco li ha schiacciati in un vortice di stanchezza, apatia e incomprensioni.
Ogni notte si ripete lo stesso copione: l'unico palliativo in grado di calmare e far addormentare il piccolo è quello di andare in giro in macchina per le strade del paese.
Ma non dimentichiamoci che è stata rubata un'auto con su un bambino (e ogni tanto verrebbe da dirlo anche ai genitori protagonisti!)
La regia di Schaub ha il merito di riuscire a comporre un film notturno, della durata di una notte, quasi totalmente girato in spazi chiusi e ristretti (interno delle vetture) dove gli attori si muovono in una desolazione assoluta nelle quali sembra addirittura facile trovarsi.
Una caccia, ma non un film d'azione, una sorta di Bildungsroman (romanzo di formazione) visivo, per il quale si intende un percorso di crescita anche se il cammino verso il processo di maturazione interiore dura solo qualche ora. Livia e Marco (Alexandra Maria Lara e Sebastian Blomberg), dopo l'esperienza vissuta, sono comunque cambiati.
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