venerdì 24 marzo 2006

Recensione V PER VENDETTA

Recensione v per vendetta




Regia di James McTeigue con Natalie Portman, Hugo Weaving, Sinéad Cusack, Nicolas de Pruyssenaere, K.B. Forbes, Stephen Fry

Recensione a cura di Simone Bracci

Ricorda sempre il 5 Novembre, la Congiura delle polveri. Niente male come incipit tratto da eventi storici, per un film che si proclama dai forti temi rivoluzionari e di cui è stata posticipata l'uscita per l'analogia con gli attentati londinesi dello scorso anno.
S'inizia subito in uno stato quasi onirico in cui lo spettatore sprofonda e dove le prime colorite sequenze richiamano ad una rappresentazione teatrale ed enfatica che gli amanti del fumetto ricordano benissimo. L'entrata in scena della maschera di Guy Fawkes (tra le musiche firmate dall'italiano Dario Marianelli) è uno spiraglio di sollievo che fa da contraltare al continuo richiamo alle suggestioni ipnotiche indotte dal regime neonazista.
Regime imposto in quell'Inghilterra scampata alla guerra nucleare e oppressa da una dittatura poliziesca, dove una giovane donna, Evey viene salvata da V, un uomo dietro alla maschera che vuole vendicarsi di coloro (il Governo) che l'hanno sottoposto a crudeli esperimenti medici: inizia così la sua rivolta contro il potere, in cui cercherà di sollevare i suoi concittadini contro la tirannia e ristabilire la libertà.

Spettacolare e inquietante l'inizio del film, scritto e riaggiornato dai fratelli Wachowsky, che rievocano le atmosfere post-futuristiche del primo "Matrix", senza eccessi di sorta, ma su uno sfondo poetico-pragmatico che caratterizza tutta la pellicola.
Diretto dal loro assistente alla regia James McTeigue, "V per Vendetta" è un'opera fortemente simbolica, coinvolgente ed emozionante, la storia di V prende allo stomaco e viene riflessa in una contemporaneità che ha vissuto la drammaticità di un passato simile, imponendo di riflettere su un'eventualità (quella del regime salito al potere con meschinità e repressione) che nessuno si augura accada mai più.
Naturalmente non manca la morale contro il terrorismo, i crimini di cui si macchia V, sottolineati dalla bella Evey prima della sua trasformazione in combattente e fervente rivoluzionaria: anche nel suo look rasato, Natalie Portman dimostra tutto il suo talento e il fascino della propria femminilità, mentre il povero Hugo Weaving cerca di animare come può la fissità della maschera che lo nasconde agli occhi di tutti e dell'amata Evey.

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