Recensione sotto falso nome
Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 7,5)
Dietro lo pseudonimo di Serge Novak, celebre e ricco scrittore, acclamato dal pubblico e dalla critica, si nasconde l'enigmatico Daniel Boltanski (Daniel Auteuil), ebreo di origine polacca che da tempo risiede in Svizzera con la moglie (Greta Scacchi).
Daniel Boltanski, schivo e riservato, preferisce l'anonimato garantitogli dallo pseudonimo a una vita pubblica e mondana nella quale chiunque potrebbe intromettersi.
"Perché uno pseudonimo?", chiede una giornalista.
"Per non lasciare ad una come lei il minimo controllo sulla mia vita!".
E questo anonimato gli consente di mischiarsi con la gente comune per studiarne i gesti, gli sguardi, il modo di relazionare, trovando così materiale per i suoi romanzi. Qualcuno gli invia, presso suo padre, una busta anonima contenete una penna e una fotografia in bianco e nero, rappresentante un uomo e una donna, il cui volto è stato cancellato. Mentre si sta recando a Capri per le nozze del figlio (Giorgio Lupano), Daniel incontra Mila (Anna Mouglalis) una ragazza erotica e sensuale, oltre che conturbante e criptica, che s'insinua nella sua vita, sconvolgendola.
In un intreccio di passioni, di segreti e di ricatti, Daniel dovrà fare i conti tanto con il proprio passato, quanto con il proprio presente.
"Sotto Falso Nome", film in lingua francese e dal cast internazionale, è la seconda prova alla regia di Roberto Andò. Questo interessante autore palermitano, dopo aver lavorato con artisti del calibro di Fellini, di Rosi, di Coppola e di Cimino, si è dedicato per lungo tempo al teatro e ha diretto "Robert Wilson Memory/Loss. Fragments of a Poetic Biography", "Per Webern 1883-1945: vivere è difendere una forma" e "Ritratto di Harold Pinter". Il suo primo lungometraggio intitolato "Diario senza date" (1995) fu presentato a Venezia, ed è stato premiato per la miglior regia al Festival di Sulmonacinema. Il suo esordio cinematografico vero e proprio si ha nel 2000 con una pellicola prodotta da Giuseppe Tornatore: "Il Manoscritto del Principe", un film decisamente raffinato.
"Sotto Falso Nome" ha le movenze e la struttura di un thriller e per questa ragione non mi dilungo sulla trama. Quello che però attrae maggiormente di questo film non è l'intreccio narrativo, che in un certo senso ed entro determinati confini sa di già visto. Infatti lo schema del thriller, costruito sul gioco degli scambi d'identità, su un passato nebuloso (ma non troppo) e sul ricatto, è un espediente narrativo atto a raccontare le vicende intimamente private del protagonista, che, così come ne "Il Manoscritto del Principe", è uno scrittore. Ad attrarre è proprio la caratterizzazione di questo personaggio, magnificamente interpretato da un grande Daniel Auteuil. Roberto Andò ha confessato di aver concepito, disegnato e scritto Daniel Boltanski appositamente per Auteuil. E la sua è stata davvero una scelta felice!
È così che il thriller cede il passo ad un opera letteraria, introspettiva e profondamente umana.
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