Recensione american psycho
Recensione a cura di Jellybelly (voto: 4,0)
Con un trillo ritmato la mia sveglia JVC da 350 Euro mi invita ad alzarmi dal letto.
Sono le cinque e trenta del mattino quando scanso definitivamente le lenzuola dirigendomi deciso verso la panca per gli addominali; dopo aver fatto sei serie da quaranta addominali e centocinquanta flessioni, mi dedico alla pulizia del mio corpo.
Come prima cosa mi immergo nella Jacuzzi per un salutare idromassaggio di dieci minuti, profumato da sali Hanorah. Terminato l'idromassaggio svuoto la vasca ed elimino le tossine con una doccia fredda della durata di quindici minuti, detergendo il mio corpo con un bagnoschiuma "Tesori d'Oriente" al muschio bianco e ginseng, che conferisce alla mia pelle una delicata fragranza naturale mantenendola morbida ma senza intaccarne il perfetto colorito ambrato. Mi asciugo con un soffice accappatoio di spugna Tommy Hilfiger e provvedo quindi alla cura dei miei capelli, che ha inizio con uno shampoo Garniere Fructis agli olii essenziali di mandorla ed uva, ideale per mantenerli soffici e resistenti. Trovo incantevole il taglio che mi ha fatto Fragnelli l'altro ieri. Dopo aver massaggiato delicatamente il cuoio capelluto con i polpastrelli - non troppo a lungo, o rischierei di vanificare l'ottima manicure opera del mio estetista omosessuale - risciacquo i capelli ed applico un balsamo all erbe per esaltarne la naturale morbidezza.
Sono le sette quando inizio a radermi, prestando attenzione a seguire col rasoio da barbiere la linea di crescita della barba, inprecedenza ammorbidita dalla crema da barba Hanorah alla crema di cocco. Una volta terminata la rasatura applico sul volto una crema dopobarba senza alcool, quindi una crema esfoliante ed una emolliente.
Sono le sette e quaranta quando mi lavo i denti con un dentifricio ad azione sbiancante Durban's ed uno spazzolino elettrico, azione necessariamente preceduta e seguita da un attento passaggio di filo interdentale. Dopo aver applicato del deodorante Breeze sul mio torace, che mi garantirà una freschezza duratura nell'arco della giornata, sono pronto per vestirmi ed andare al lavoro
A distanza di nove anni, la regista Mary Harron riesce a portare sugli schermi l'inquietante best-seller di Bret Easton Ellis "American Psycho", opera dal macabro fascino perverso e dalla lugubre ironia, capace di fotografare una generazione - quella dei rampanti "yuppie" di Wall Street - puntando sull'estremizzazione delle proprie caratteristiche e della assoluta vacuità dei loro intenti, forte di uno stile brillante, cinico e crudele nella propria disarmante efficacia.
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