Recensione frost/nixon - il duello
Recensione a cura di ferro84 (voto: 8,0)
Esiste una discutibile tendenza americana a trasformare tutti i suoi presidenti in miti immortali, manifesti di un'epoca o personaggi immorali. Mentre alcuni presidenti nascono sotto la buona stella della benevolenza della stampa americana - vedi Obama, il cui processo di beatificazione ha preceduto la sua azione politica - ad altri, come Nixon, è spettato il ruolo di vittima, sebbene "sui generis".
"Frost-Nixon" nasce come tentativo,perfettamente riuscito, di ridare, se non un riscatto, almeno una esatta collocazione storica ad un presidente che si è reso protagonista del più grande scandalo politico della storia americana: il "Watergate".
Davanti ai tanti detrattori del cinema americano, Frost-Nixon è un concentrato di pregi della cinematografia d'oltreoceano, una risposta a chi tende a dividere gli Usa in cinema commerciale e cinema d'impegno.
Ron Howard non è certamente un regista che si ricordi per il suo spirito innovativo o per il talento visionario; da sempre è un onesto mestierante della macchina da presa, capace di alternare grandi blockbuster come "Apollo 13", "Il codice Da Vinci" o "Angeli e Demoni" (in uscita anch'esso nel 2009) a pellicole più impegnate, ma sempre con un impronta hollywoodiana, come "A Beautiful Mind" o "Cinderella Man".
Con "Frost-Nixon" la sua vena creativa raggiunge finalmente livelli considerevoli, probabilmente perché liberandosi dagli schemi di un certo cinema commerciale si pensa meno al pubblico e più al contenuto sperimentando anche nuove forme di linguaggio.
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